il TMA

La compagnia teatrale TMA nasce nel 2003  frutto dell’incontro tra Pablo Ariel Bursztyn e Andrea Noce Noseda. La poetica della compagnia si fonda sulla convinzione che abbiamo un passato ricco in tradizioni orali ed esperienze culturali che arrivano da molto lontano, nel tempo e nello spazio, e che proprio questa memoria ci ha insegnato a sognare. A sognare che la memoria sia alla base di un futuro più umano e solidale, e che quel futuro non si nutra d’una memoria puramente nostalgica, sentimentale o di pura testimonianza, ma di un agire consapevole sul nostro presente attraverso la fantasia e la creatività.



Nascono così gli spettacoli 68 Giri in Kodachrome (2003)  e Terra Bruciata (2004).

È ticinese la più bella scoperta del Festival di narrazione. 
Area, 2003 (68 Giri in Kodachrome)

Ancora più audace è la seconda produzione del Teatro della Memoria Attiva. “Terra bruciata” porta infatti in scena un narratore accompagnato da quattro musicisti su sfondo di proiezioni video. Si tratta della seconda parte di una trilogia fra passato (“68 giri in Kodachrome”,), presente e futuro. (Lo spettacolo) può contare su tre punti di forza. Innanzitutto la concezione dello spettacolo, molto moderna ed elaborata, con un preciso progetto grafico e visivo ma leggera nella fruizione. Poi un testo, del regista Pablo Ariel Bursztyn, che sa cogliere una dimensione più profonda nel quotidiano. Infine la notevole resa recitativa di Noseda.
Area, 2004 (Terra Bruciata)


I due monologhi, scritti da Pablo Ariel Bursztyn sono stati presentati fino al 2013, alternandosi a numerose collaborazioni del TMA con compagnie, attori e registi svizzeri ed internazionali.

Pablo Bursztyn racconta con il ritmo, la sobrietà e la confidenza che le storie dolorose richiedono.
Non da risposte: ci lascia con il nostro dubbio contemporaneo.
La Regione, 2010 (Terra Bruciata)


Pablo Bursztyn ha scritto e portato in scena per il Teatro Pan lo spettacolo “C’era due volte una nonna”.

Un bel testo (di Pablo Ariel Bursztyn che firma anche la regia) per attrice sola: Cinzia Morandi sempre più brava a far scaturire emozioni e visioni dalle parole e dai gesti. Gli episodi si snodano in una toccante narrazione che delinea personaggi e situazioni. A dimostrare che la semplicità vince sempre anche a teatro. 
GdP, 2011 (C’era due volte una nonna)